5 agosto 2022

"Perversioni" nelle relazioni interpersonali (versione aggiornata 26 novembre 2022)

 



Nel primo dei Tre saggi sulla teoria sessuale (1905) Freud propone un concetto di “perversione” basato sull’indagine di tutte le forme di interazione sessuale che si discostano dall’atto che porta alla riproduzione e che avviene dopo la pubertà. In questo senso, anche il semplice bacio è una “perversione”, concetto che quindi di per sé non implica un’accezione patologizzante. “Perversioni” è quindi usato quasi come sinonimo di “varianti”.

In questa stessa accezione freudiana vorrei qui usare il concetto di perversione prendendo però come riferimento di base la classica forma del legame di coppia monogamico tra gli esseri umani.


Si tratta di quella tipica forma di relazione nella quale si è sostanzialmente coetanei, si convive, ci si ama reciprocamente, vi è la fedeltà amorosa, vi è l’esclusività nei rapporti sessuali, vi sono il sostegno reciproco, la confidenza, la complicità e, probabilmente, uno o più interessi/progetti in comune, le amicizie tendono a coincidere e ad essere vissute in condivisione.


Nella coppia tradizionale, quindi, i fenomeni corrispondenti ai tre concetti che nel linguaggio comune usiamo per descrivere e distinguere le relazioni interpersonali – sesso, amicizia, amore – sono compresenti e tendono sostanzialmente a intrecciarsi, al punto che a livello concettuale può essere difficile distinguere se alcune esperienze siano da attribuire a un concetto piuttosto che a un altro. Faccio solo un esempio: l’esperienza dell’impulso (o dell’impegno) all’aiuto reciproco è attribuibile all’amicizia o all’amore? Nel caso della coppia tradizionale siamo abituati ad attribuirla all’amore, ma in sé è un aspetto che può essere presente anche in relazioni puramente amicali.



Non mi occupo qui di tutte le variazioni che derivano dall’orientamento sessuale dei partner (del resto il lettore avrà notato che nella definizione del “modello” di partenza non ho scritto “si appartiene a sessi opposti”), né delle varie combinazioni che possono scaturire tenendo anche conto delle variazioni di genere, ma certamente questi aspetti sono importantissimi, e costituiscono al momento una delle maggiori fonti di proliferazione di modalità alternative a quella tradizionale.


Cerco allora di tracciare una breve mappa delle “perversioni” rispetto al legame di coppia monogamico, con ancora due premesse. Una è quella che non prendo in considerazione la poligamia “istituzionalizzata”, o in culture diverse da quella occidentale, o in epoche storiche differenti da quella attuale. La seconda premessa è che non mi occupo di stabilire se e in che misura le variazioni che descriverò siano state già presenti nel passato della storia umana. Alcune di esse sembrerebbero più marcatamente caratteristiche dell’età contemporanea, ma non è affatto detto (anzi, in alcuni casi è certo) che, in forme magari più “larvate”, non fossero già presenti in epoche precedenti.


A) Un primo aspetto è quello che vede relazioni nelle quali si tende unicamente al rapporto sessuale. Ciò può avvenire in due forme: o si tratta di rapporti puramente occasionali, o si tratta di una relazione che, pur essendo di tipo solo sessuale, assume una certa continuità e frequenza nel tempo.

A1 – Nella prima forma, ciò può avvenire o utilizzando applicazioni dedicate (chat come Tinder o Grindr) per poi incontrarsi a casa di uno dei due soggetti, oppure può avvenire direttamente in locali dedicati (club privati, certo tipo di saune, certo tipo di discoteche, cruising bar eccetera).

A2 – Nel secondo caso, invece, gli incontri di pura sessualità assumono una frequenza regolare ma non fiorisce una comunicazione che precede o segue il rapporto, non si crea amicizia (né tanto meno amore): vi è solo la complicità del ritrovarsi per darsi reciproca soddisfazione sessuale. È una forma che, nel linguaggio volgare contemporaneo, ma a mio avviso impropriamente, viene definita come l’avere un trombamico o uno scopamico.

A3 – Perché dico “impropriamente”? Perché esiste anche una terza forma, che si potrebbe anche considerare come una tipologia a sé stante, che tende a combinare il sesso e l’amicizia (e per questo meriterebbe casomai quelle etichette che abbiamo sopra ricordato, se non suonassero così male) e sembra mettere in dubbio la classica distinzione concettuale tra amicizia e amore, basata sull’idea che nell’amicizia non sia presente la sessualità, mentre nell’amore sì (si parla, in questo contesto – ovviamente –, di amore di coppia, non di un concetto più ampio di amore).

Si tratta di incontri, che avvengono con una certa continuità e frequenza nel tempo, dove vi è quasi sempre al centro l’interazione sessuale reciprocamente soddisfacente, ma accanto alla quale fiorisce uno scambio culturale, una conoscenza personale reciproca, il coinvolgimento in esperienze condivise basate su interessi comuni. Si potrebbe definire come un’amicizia intessuta su rapporti sessuali, nella quale però l’aspetto amoroso non si sviluppa, viene tenuto a freno, o viene intenzionalmente e programmaticamente negato in partenza (perché le persone coinvolte, con  gradi di consapevolezza magari diversi, non desiderano impegnarsi in una relazione di coppia).

Un esempio tipico di questo primo gruppo sono i casi di persone gay che "investono" tutta la loro energia affettivo-amorosa in un rapporto privilegiato con una donna (che è "ufficialmente" amica, ma che sarebbe più appropriato, forse, definire come l'amica del cuore) e mantengono separata la sfera sessuale, che si vivono con partner maschili.


B) Un secondo aspetto è quello che tende a risolvere tutto l’aspetto relazionale nell’amicizia. Si tratta in questo caso di persone che scelgono, o si ritrovano di fatto a vivere in questo modo, di rinunciare all’amore in cambio di una moltiplicazione delle amicizie, costruendo nel tempo una fitta rete di relazioni amicali (senza mescolarle con la sessualità o con l’amore) tale per cui la solitudine viene completamente trascesa, si è single ma non si è mai, di fatto, soli.


C) Ci sono poi tutta una serie di mescolanze, se guardiamo alle impostazioni della vita relazionale, tra gli aspetti sopra indicati: persone che vivono un rapporto di coppia tradizionale ma tendono a “divertirsi”, senza rivelarlo al partner, con qualche rapporto occasionale di puro sesso; o che tendono a sovrapporre, sempre di nascosto, al rapporto di coppia tradizionale rapporti di pura sessualità ma con continuità nel tempo e sempre con la stessa persona (anche con sconfinamenti verso l’amicizia o verso l’amore… e qui pensiamo al classico caso della persona sposata che ha l’amante); persone che vivono da sole e hanno sia una fitta rete amicale sia rapporti di pura sessualità occasionale, o di pura sessualità con continuità, o rapporti di sesso+amicizia.


D) C’è infine un importante gruppo di “perversioni”, nel quale le persone scelgono il rapporto di coppia tradizionale, ma se ne discostano solo per certi aspetti, introducendo tutta una serie di varianti.

Facciamo solo qualche esempio (ciascuno dei quali meriterebbe di essere approfondito):

D1 – persone che pur stando in coppia tradizionalmente, mantengono amicizie “separate”, che frequentano separatamente.

D2 – coppie tradizionali che non "consumano" mai sessualmente l'unione, o che, dopo lunghi periodi di sessualità consumata, perdono il desiderio reciproco ma restano pur sempre legate da una forte affettività, solidarietà ecc.

D3 – persone che stanno in coppia ma senza convivere. Qui si apre un ventaglio di possibilità, nel senso che ci possono essere coppie di persone che vivono in case diverse ma molto vicine fra loro, o nella stessa zona, o in quartieri diversi nella stessa città, o in città diverse nello stesso Stato, o addirittura in Stati diversi… ciò naturalmente comporta anche variazioni nelle frequenza delle interazioni (ci si vede più volte alla settimana; solo il fine settimana, una volta al mese, una volta all’anno…)

D4 – persone che scelgono il rapporto di coppia ma con partner decisamente più giovani/più maturi. Ciò implica facilmente relazioni asimmetriche dal punto di vista della gestione del tempo, struttura che può essere fonte di turbolenze. Altro fenomeno legato a questo tipo di relazioni è la tendenza a un progressivo travaso reciproco di esperienze culturali e sociali differenti.

D5 – persone che introducono nel rapporto di coppia, ma alla luce del sole e con accordo reciproco, anche ambiti di “libertà sessuale”, stando però attenti a preservare la fedeltà amorosa.


Naturalmente vi sono poi ulteriori varianti che scaturiscono dalla combinazione delle variazioni sopra elencate.


Non so quanto possa essere utile dal punto di vista “scientifico” questa mappatura (peraltro, come ho chiarito, consapevolmente incompleta), ma credo che se non altro possa servire a renderci tutti più consapevoli che le forme di relazioni interpersonali tra esseri umani sono sicuramente più numerose e varie rispetto a quelle più socialmente visibili e culturalmente accettate, che questa numerosità e varietà tenderà probabilmente ad aumentare e che i modelli culturali e sociali più diffusi dovranno prima o poi tenerne conto e renderne conto dal punto di vista anche storico-scientifico.


Milano, novembre 2022


Ringrazio Federico Ferrari e Maurizio Maravigna per aver letto una versione precedente di questo scritto, dandomi preziosi spunti di riflessione e approfondimento.

Nessun commento: