23 novembre 2019

Per una nuova filosofia all'altezza dei tempi







È venuto il momento che la filosofia riprenda quota e proponga una visione all'altezza delle sfide difficilissime che il mondo contemporaneo ci prospetta.

    Le scienze continuano a sfornare conoscenze sugli aspetti più disparati della realtà e ne emerge una visione per nulla unitaria (anzi alquanto disordinata) che però converge su un punto: non è più possibile pensare a un Dio come persona (con una  volontà, una conoscenza, un potere... è impossibile che sia così simile all'uomo e si collochi però al di là dell'esperienza!) e creatore del mondo. Le scienze da una parte quindi depotenziano i tradizionali monoteismi, ma questi sopravvivono perché rispondono al bisogno di orientamento e sostegno che gli individui hanno sempre avuto ma che oggi, in un mondo che sta cambiando velocissimamente e in direzioni spesso inaspettate e pericolose, gli individui sentono ancora più forte. Le scienze non riescono a produrre un'alternativa alla religione, ma oggi gli scienziati iniziano a lanciare dei gridi di allarme, delle ammonizioni: l'emergenza climatica ne è esempio chiarissimo.

    Sta allora alla filosofia riappropriarsi della sua vocazione metafisica e, in dialogo con le scienze, andare però anche al di là del discorso scientifico, usando l'immaginazione e la ragione per rispondere a domande come "la realtà è ordinata?,  ha senso?, ha valore in sé?" Penso che la filosofia possa e debba orientare verso una nuova forma di religiosità diffusa, una religiosità che superi "le nuove guerre di religione" ma non sia una nuova teoria religiosa.

La visione che intravedo, verso la quale può portarci una nuova metafisica filosofico-scientifica e un nuovo modo di intendere la filosofia, è questa: siamo tutti interconnessi, sia con gli altri, sia col pianeta, e più in generale con il cosmo. Questa interconnessione generale dovrebbe meravigliarci ogni giorno. Non dovremmo dare nulla per scontato, dovremmo sentire fortemente l'esistenza delle altre persone intorno a noi (fino all'intera umanità, presente e futura) e il legame profondo che ci connette con tutto il resto della realtà. Questo sentire dovrebbe farci venire la voglia di conoscere, conoscersi, capire quello che succede, verificare le informazioni e le conoscenze che ci arrivano da tutte le parti. L'interconnessione generale viene riflessa e potenziata nel web ma non è solo dentro la rete, è anche e ben più forte fuori dalla rete, è fatta di leggi naturali, di leggi economiche, di leggi sociali, di leggi giuridiche, di leggi psicologiche, di rapporti causali multipli e complessi, di rapporti di potere multipli e complessi, di rapporti e conflitti inter-culturali, interpersonali, fra gruppi sociali, fra comunità nazionali, fra specie viventi, tra forze naturali.
    Questa generale interconnessione è fonte di grande energia ma è anche fonte di potenziale distruttività, può produrre equilibri meravigliosi e fecondi ma può produrre anche catastrofi immani. Sta a noi cercare di comprenderla per poterla in qualche modo indirizzare verso la prosperità, la varietà e la ricchezza generale.

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