5 ottobre 2020

Didattica per Epicuro

 



Qualche spunto e qualche materiale per lavorare su Epicuro.

Su Epicuro quest'anno lavoro ancora con il manuale (perché il primo volume è ancora in loro possesso e mi sembra assurdo non farglielo usare; con la mia quarta di  quest'anno gli esperimenti di non-utilizzo del manuale inizieranno dopo la parte sulla filosofia medievale). Il manuale che avevo scelto e adottato è il Fonnesu - Vegetti, Filosofia: autori testi temi, Le Monnier Scuola.

La parte che il manuale dedica a Epicuro è buona. Unico difetto: nella trattazione della "logica" (= teoria della conoscenza) vengono enunciati tre criteri che, secondo la testimonianza di Diogene Laerzio, Epicuro sosteneva portino alla verità – 1. le sensazioni, 2. le anticipazioni, 3. le affezioni – ma poi nel seguito il termine "affezioni" non viene spiegato e sembra sparire nel nulla. In realtà si tratta di piacere e dolore, che vengono trattati dal manuale nelle parti dedicate all'etica, ma manca il collegamento.

Il testo di Epicuro che ho scelto per la lettura integrale da parte degli studenti è la Lettera a Meneceo. Ne ho letto alcuni passaggi in classe, focalizzando la mia attenzione soprattutto sul tema dei bisogni e sulla teoria del piacere. Ho fornito loro la mappa concettuale che qui vedete riprodotta.

Ho cercato di far ragionare gli studenti su cosa sia realmente il piacere e su come vada interpretato. Ho cercato inoltre di stimolarli a riflettere sulla nozione di "bisogni fondamentali" (naturali e necessari) in riferimento alla loro esperienza. Attraverso una discussione guidata sono emersi tanti bisogni in più rispetto a quelli enunciati o esemplificati da Epicuro. Alla fine ho voluto spiegare brevemente la teoria di Maslow sui bisogni, in modo da arricchire ulteriormente la loro riflessione. Il materiale che ho loro inviato come supporto alla spiegazione delle teoria di Maslow è il seguente, che ho trovato in rete


Riguardo all'atomismo di Epicuro mi sono soffermato in particolare sul clinamen, facendo notare due cose:

1) il problematico rapporto tra l'idea che a livello atomico accadono eventi senza causa e l'idea della libertà umana. Nel concetto di libero arbitrio, infatti, è senz'altro contenuto il concetto di autodeterminazione e questo si concilia male con un indeterminismo radicale. Vero è che nella Lettera a Meneceo Epicuro dice che il destino, il nostro futuro, è in parte nelle nostre mani, ma pensando che voglia tracciare un parallelismo tra la coppia caso + necessità (a livello atomico) e la coppia libertà + necessità resta il problema : come il caso (inteso come assenza di cause) può fare da fondamento alla libertà?

2) la teorizzazione del clinamen si può intendere come un'anticipazione metafisica di una tesi scientifica arrivata molto dopo, ovvero il principio di indeterminazione di Heisenberg. Ma questo nesso (che confermerebbe la tesi di Popper sulla fecondità della metafisica) andrebbe messo alla prova approfondendo il significato del principio di indeterminazione. Tornerebbe utile la lettura dell'ultimo libro di Carlo Rovelli sulla meccanica quantistica: Helgoland.

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