8 settembre 2022

IL SISTEMA E L'ASSURDO. Capitolo 5

 


(per leggere dal principio e in ordine e capitoli:


Mentre l'astronave partiva, Fulvia si rese conto che aveva commesso un errore di procedura piuttosto grave, in quanto il turno del ruolo decisionale per il successivo salto spaziotemporale spettava a Klaus.

Una frazione di secondo dopo, mentre le finestre dell'HCV1 venivano invase da una luce accecante, Klaus attaccò, con un tono di voce che non lasciava presagire nulla di buono:

– Questo, Fulvia, non me l'aspettavo proprio da te, una persona così riflessiva...

– Ma Klaus, cerca di capire! Eravamo in pericolo! Rischio disintegrazione!

– Un raggio disintegratore ha una direzione precisa, bastava spostarsi velocemente in una zona fuori portata del raggio, Fulvia. No, no, qui la questione è ben chiara: tu hai cercato di monopolizzare subdolamente il ruolo decisionale, e questo non mi piace per niente.

Gopal intervenne in difesa di Fulvia, quando ormai il salto temporale era avvenuto e si trovavano in un universo il cui aspetto apparente era singolare: dalle finestre si vedevano fluttuare strutture ad elica di colore viola, con striature giallo-oro, e lo sfondo era completamente azzurro. Sul monitor era comparsa la scritta: SALTO EFFETTUATO. UNIVERSO ESPLORABILE.

– Klaus, non esagerare. Fulvia evidentemente è stata presa dal panico e si è scordata di rispettare la rotazione del ruolo decisionale, ma non mi sembra il caso di farne una questione di gestione del potere...

– "Presa del panico"... anche questo mi sembra eccessivo... comunque ti ringrazio, Gopal, hai colto il punto. – disse Fulvia, mentre dalle finestre, se fossero state osservate, il panorama cosmico stava mutando: lo sfondo stava virando verso il verde-acqua, e le eliche, simili a quelle del DNA, ma di dimensioni galattiche, fluttuavano più intensamente, il che avrebbe dovuto mettere in seria discussione l'ipotesi che le leggi della fisica fossero uniformi in tutti gli universi: che strutture di dimensioni galattiche potessero contrarsi ed espandersi, e muoversi l'una rispetto all'altra come pesci in un acquario era qualcosa di veramente inedito.

– La questione è invece proprio questa: GESTIONE DEL POTERE! – tuonò Klaus – e a questo punto io non mi sento di prendere in mano una situazione che è stata creata dal salto deciso da Fulvia, quindi Fulvia deve continuare a gestire questo viaggio e dobbiamo però riprogrammare i turni per ristabilire l'equità della rotazione del comando.

Shan, senza dire nulla, uscì dalla sua postazione e si mise al centro, tra Fulvia e Klaus, prese una mano di Fulvia, una mano di Klaus, e le avvicinò fra di loro fino a farle entrare in contatto, quindi proferì con voce flautata: – Ragazzi, respirate profondamente prima di continuare a discutere, guardatevi negli occhi, guardatevi intensamente e vedrete che le vostre emozioni si trasformeranno. Non dobbiamo permettere che collera e risentimento si impadroniscano di noi mentre stiamo compiendo una missione così importante.

La calma di Shan e il contatto fisico delle mani provocarono in Klaus e Fulvia un effettivo mutamento emotivo. Klaus si rese conto che c'era qualcosa in Fulvia che lo attraeva, e Fulvia si accorse che gli occhi di Klaus erano bellissimi, mentre la guardava fisso e il suo volto si rilassava...

– Ehi, ehi, Shan, chi ti ha autorizzato a fare da mediatrice? – sbottò Gopal, a cui non era sfuggita la percezione di una sorta di flusso magnetico che si stava creando tra Fulvia e Klaus. Provava evidentemente gelosia, e se ne stupì lui stesso, perché in quel momento si rese conto che anche a lui Fulvia piaceva, ma non solo per la stima che provava per le sue raffinate competenze filosofiche...

– Gopal, ma cosa stai dicendo? – replicò Shan con un tono di voce assolutamente calmo e soave.

Nel frattempo la scena dalle finestre dell'HCV1 stava mutando ancora: lo sfondo da verde-acqua era diventato verde smeraldo, e le galassie stavano mutando struttura, trasformandosi velocemente in colossali cilindri di colore arancione. Tutto ciò era sbalorditivo, ma nessuno dei quattro osservava dalle finestre.

Gopal, sul quale l'effetto della voce di Shan era opposto a quello provocato su Fulvia e Klaus, le lanciò un'occhiata di fuoco e disse:

– Sarai pure agnostica possibilista, ma hai un'aria da santona, in questo momento, cara Shan! Vuoi diventare la guru del gruppo??

Il viso dai tratti orientali di Shan si increspò in un'espressione corrucciata; la sua calma si sciolse come neve al sole, rivelando una natura profondamente orgogliosa e reattiva:

– Ecco qua il super-razionale e plurilaureato Gopal! Questa sarebbe una descrizione oggettiva? E la domanda che mi hai fatto ti sembra una domanda sensata, da persona che ragiona scientificamente?

Mentre il conflitto si spostava tra Shan e Gopal, toccò a Fulvia e Klaus, ormai riappacificati fra loro e con quel sottile legame di attrazione reciproca che li rendeva capaci di agire sinergicamente, intervenire per sbrogliare la matassa di accuse reciproche che i due si lanciavano.

Nessuno si rendeva conto che erano arrivati in un'universo del tutto alieno rispetto a ogni conoscenza pregressa della specie umana, e più il gruppo dei quattro si avvitava su se stesso in complicate questioni relazionali e gestionali, più la situazione esterna all'astronave esibiva mutamenti veloci ma di proporzioni cosmiche, quasi l'universo volesse attrarre la loro attenzione senza riuscirci.

Improvvisamente accadde che Klaus, accalorato dalla discussione in atto, urtò involontariamente il pulsante fatidico della partenza, e l'HCV1 si avviò per un nuovo salto spaziotemporale.



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