a Franca D'Agostini
Dice Dario: “Il mistero impressiona di più della conoscenza”. Intendeva dire “il mistero fa più paura della conoscenza”, ma a me colpisce la sua frase “sbagliata”.
Mi colpisce perché non vi leggo la semplice affermazione che ciò che ignoriamo ci preoccupa, che è vero, ma non spiega molto (se non il desiderio di conoscenza). Vi leggo, invece, l’affermazione – molto più azzardata ma ai nostri tempi ormai forse vera e anche, per me, piuttosto inquietante – che la religione è più forte della scienza.
Forse oggi, dopo molto tempo nel quale non è stato più vero, la religione è tornata ad essere più forte della scienza nel determinare le scelte e gli orientamenti degli esseri umani.
Ma dobbiamo anche aggiungere che se è cosi, la colpa va attribuita all’incapacità della filosofia di oggi di raggiungere il suo vero obiettivo (che in altre epoche fu raggiunto, almeno fino a Hegel, ma forse, perché no, fino a Bergson e Husserl, che però sono riusciti poco ad arrivare al grande pubblico, e hanno inciso poco nell’andamento dei tempi), ovvero la costruzione di un sistema o di una collezione di pensieri che sia al tempo stesso sintesi delle conoscenze ma anche fonte autorevole di orientamento dell’agire umano, sia individuale, sia collettivo.
E non sarebbe di per sé un problema: sono d’accordo anch’io che le dispute fra scienza e religione possono essere dei falsi problemi, nel senso che religione e scienza possono imparare a coesistere e a convivere nella mente delle persone senza provocare conflitti perniciosi (e questo Galileo ce l’ha insegnato già molto tempo fa). Ma diventa un problema se l’una pretende di imporsi a discapito dell’altra.
Se la religione sta tornando a imporsi a discapito della scienza, e questo è un problema, come lo è stato ai tempi del Medioevo, considerando i suoi disastri, la colpa è dei filosofi, che non sanno – o non possono, se vogliamo essere più morbidi – più fare il loro mestiere.
Il pericolo opposto, che la scienza possa imporsi a discapito della religione, ha portato a dei disastri enormi, anche peggiori di quelli medievali, ma anche quello è stata colpa dei filosofi: possiamo dire che la filosofia, dopo i primi decenni del Novecento, non è più riuscita a realizzare il suo compito, che è anche quello di riuscire a equilibrare i campi dell’esperienza umana, mediando, mettendoli in comunicazione e aumentandone la consapevolezza critica.
1 commento:
hai toccato un argomento interessante, complimenti. in merito ritengo che bisogna prima di tutto avere una buona istruzione ed un'apertura mentale tale che permetta discussioni razionali e prive di ignoranza. Solo in questo clima il filosofo può veicolare valori.
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