4 agosto 2024

Il brano di musica che amo di più: Vivaldi, Concerto op. 3 n.10 in SI minore RV 580

 




In realtà questo Concerto di Vivaldi io l'ho conosciuto innanzitutto attraverso la trascrizione di Bach per quattro clavicembali e orchestra (BWV 1065), che ho amato intensamente in una versione per quattro pianoforti e orchestra (e non ricordo più di quale complesso fosse l'interpretazione). Recentemente scopro in YouTube una versione di Vivaldi trascritta per organo che mi ha riacceso l'antica passione, e che presenterò in chiusura.

Da qui l'idea di costruire in questo post, con l'ausilio di audio-video di YouTube (finché non verranno tolti...) un INVITO ALL'ASCOLTO presentando alcune versioni-chiave, cercando anche di far emergere, attraverso sia le diverse interpretazioni sia le diverse versioni trascritte, lo spirito del brano, l'essenza, o addirittura oserei dire la cosa in sé che esiste al di là delle molteplici incarnazioni sensibili che di fatto ha avuto nel corso della storia, e che è stata nella mente di Vivaldi originariamente e di Bach poi.

Partirei da una interpretazione dell'originale vivaldiano dei Musici registrata nel 1962, che ho trovato in YouTube nell'interessante canale di Margo Beloved. Qui vi invito a concentrarvi sul semplice ascolto (il video presenta un'immagine fissa), magari chiudendo gli occhi.

Vi segnalo che il concerto si compone di quattro principali movimenti: Allegro, Largo, Larghetto, Allegro, e vi suggerisco di prestare particolare attenzione al Larghetto, la terza "parte", che è una sorta di continuum di arpeggi con una struttura melodico-ritmica identica che si ripete numerose volte variando però l'armonia ogni tre ripetizioni, quindi ogni battuta (sono battute da 3 quarti). Si crea un'atmosfera di sospensione, quasi il tempo scorresse molto più lentamente,  o quasi che il tempo si fermasse e si potesse entrare in una dimensione diversa, nella quale si assiste al variare cangiante di un'unico essere sospeso nell'aria... fino a una fermata che si afferma solennemente e prelude all'Allegro conclusivo.

Questo Larghetto è anche la parte dove a mio avviso divergono maggiormente le diverse interpretazioni e le diverse "versioni" trascritte. Per questo ve lo segnalo, ma anche perché è la parte che mi piace di più, pur essendo il Concerto nel suo insieme che mi esalta ogni volta che lo ascolto. Quindi occhio a quella parte anche in tutte le versioni successive che vi propongo.



Vediamo adesso invece una versione che aiuta a capire sia la struttura del brano sia i dettagli melodici e ritmici, semplicemente perché presenta la partitura mentre il brano si sviluppa. Lo traggo dal canale YouTube "Vivaldi's Sheet Music", molto utile per questo servizio di mostrare le partiture sincronizzate all'ascolto. L'esecuzione è quella dei Solisti Italiani.





Passiamo adesso una versione del Giardino Armonico, anzi a due versioni live del Giardino Armonico, reperibili in YouTube (finché non verranno tolte...!) in cui rimane costante la direzione di Antonini ma i singoli musicisti non coincidono, se non in parte. A commento dell'interpretazione del Giardino Armonico (al di là di questa doppia versione live) dico solo che rispetto alle due più tradizionali (ma ottime) dei Musici e dei Solisti Italiani, questo gruppo si caratterizza per la particolare intensità emotiva che tende a raggiungere, marcando molto le dinamiche, le differenze di colore... unica pecca forse, mi permetto di dire, è la velocità a volte eccessiva. Qui, in ogni caso abbiamo la possibilità di assistere a esecuzioni dal vivo, per cui è molto utile osservare i movimenti del direttore d'orchestra e la partecipazione corporea dei musicisti, che aiuta a cogliere lo spirito del brano.





Dobbiamo adesso passare alla trascrizione di Bach. Bach arricchisce il testo vivaldiano, sia di contrappunti ulteriori, sia con cromatismi, con un effetto complessivo – direi – di potenziamento, ma mantenendo la sostanza (quella cosa in sé di cui parlavo all'inizio). Meraviglioso. Lo ascoltiamo innanzitutto nell'interpretazione "classica" di Gustav Leonhardt (rigorosissima ed estremamente omogenea nella scansione ritmica), che ho trovato in YouTube in una registrazione da vinile di grande qualità tecnica.




Altra magistrale interpretazione, più "scattante", è quella di Trevor Pinnok, che in YouTube troviamo spezzata nei tre movimenti.












Inserisco adesso una interpretazione più recente della Netherlands Bach Society: prima nel video di YouTube che offre, grazie al canale Classical - The World of Music, la partitura bachiana in scorrimento sincronizzato all'ascolto (così i più esperti possono apprezzare meglio i dettagli tecnici e comprendere meglio la struttura del testo), poi nel video della stessa Netherlands Bach Society che offre invece la versione live.







Del testo bachiano esistono poi interpretazioni che utilizzano quattro pianoforti invece che quattro clavicembali (oltre naturalmente all'orchestra). Quella che mi sembra ottima è diretta dal pianista francese David Fray (l'ho acquistata e sentita più volte...). In YouTube è però disponibile solo il terzo movimento. Lo inserisco per darvi un'idea, anche se non potete fare il confronto del famoso Larghetto (che è incorporato nel secondo movimento del concerto di Bach).



Non può mancare allora una versione integrale del concerto di Bach/Vivaldi con quattro pianoforti. In YouTube è reperibile una registrazione del 2002, grazie al canale di Pedro Taam, con i solisti Argerich, Kissin, Levine, Pletnev. Eccola qua.




Infine chiudo con quel brano che, vi dicevo all'inizio, mi ha sorpreso e ha risvegliato la mia antica passione per questa "cosa" di Vivaldi/Bach. Qui si tratta di una trascrizione direttamente da Vivaldi ma per organo solo, scritta dall'organista e compositore svizzero Guy Bovet ed eseguita magistralmente dal giovanissimo organista Jan Liebermann. Complimenti davvero a entrambi!!!




POST SCRIPTUM

Ho trovato anche una versione del Concerto di Bach eseguita dal Giardino Armonico con due clavicembali e due fortepiani... molto interessante!!!




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