21 luglio 2022

Un sogno

 Avevo riguardato e riletto tutti i fogli scritti da me, i disegni, gli appunti, gli schemi di progetti, gli spunti narrativi, le storie, gli articoli, le foto scattate, i video, e di tutto questo materiale avevo fatto una accurata selezione, catalogando, ritagliando, incollando… avevo poi buttato tutti i ritagli inutili, tutte le ridondanze, i rami secchi, i vicoli ciechi. E la pila di cose che restavano erano materiale vivo, prezioso, da portare avanti, da sviluppare, da ripensare. E nel fare questo lavoro dicevo infine a me stesso “riconsidera il percorso fatto fino a qui”.

Al risveglio ero sicuro si trattasse di un sogno importante. Credo riguardi il mio rapporto con il passato, sempre problematico perché io tendo a dimenticare e a guardare sempre in avanti, ma soprattutto adesso che sono in un momento particolare di svolta nella mia vita, una specie di rinascita nella quale rischio di rimuovere, insieme alle sofferenze, ai momenti di grande difficoltà, ai dolori profondi, anche le cose belle e importanti che ho vissuto.

C’era dentro anche, penso, un grande bisogno di fare ordine, fare ordine sia buttando via tante cose, ma anche riscoprendo - e qui sta il messaggio che dò a me stesso - tante piccole cose preziose che meritano invece di essere conservate e riconnesse a quello che sono io adesso, riconnesse in modo armonico, valorizzate per il potenziale di sviluppo che nascondono in se stesse.

Quindi è questo quello che voglio fare: non buttare via niente di tutto quello che ha contato, di tutto quello che ho amato, perché se l’ho amato e se l’ho fatto, e ci ho messo le parti migliori di me nel farlo, vuol dire che può servirmi ancora e può essere fonte di ricchezza futura.

Avanzare nel futuro, guardando l’orizzonte a testa alta e con la schiena dritta, ma portandosi dentro tutto il carico delle esperienze importanti, ripensate, comprese, filtrate e diventate il mio tesoro nascosto, tutte le radici e tutti i rami che avanzano con me ad ogni passo, pronti a svilupparsi e a fruttare.

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