Come al solito, in questo tipo di dilemmi umani sulle regole della saggezza, occorre probabilmente solo trovare la giusta mescolanza, o meglio la giusta alternanza. Occorre tenere entrambi i corni del dilemma, sentendo/sapendo quando conviene giocare l'uno o l'altro atteggiamento
Lasciar essere il mondo e noi stessi. Accettarsi per come siamo. Capire e amare il destino, la necessità.
Ma anche prendersi cura, coltivare il proprio orto (il proprio corpo, la propria mente, le relazioni che abbiamo con gli altri, il pianeta, l'umanità, il proprio campo professionale). Cercare di migliorarsi, andare in psicoterapia, nutrire la propria mente leggendo, elaborare progetti, creare qualcosa che ci rappresenta, o che rappresenta il nostro modo di vedere il mondo.
Forse le due regole di saggezza presuppongono due visioni opposte delle cose: una nella quale le cose e gli eventi sono contingenti, e l'altra nella quale le cose e gli eventi sono necessari.
Ma anche su questi presupposti, forse, occorre comprendere la giusta mescolanza, Forse la natura è proprio un misto delle due modalità: tratti nel quali le cose non possono che procedere in un certo modo e tratti nei quali invece si aprono possibilità alternative e quello che accade avrebbe potuto non accadere.
Oppure le due regole di saggezza scaturiscono dai due processi mentali che abbiamo a disposizione: il sistema intuitivo (veloce, inconsapevole, automatico) e il sistema razionale (lento, consapevole, impegnativo).
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