Leggendo Repubblica di oggi, che riporta contenuti della prima omelia di Leone XIV:
«Leone ribadisce con forza nella sua prima omelia che urge la missione: sa che “la fede cristiana è ritenuta una cosa assurda” in molti contesti. Ed è consapevole che "la mancanza di fede porta spesso con sé drammi quali la perdita del senso della vita, l'oblio della misericordia, la violazione della dignità della persona nelle sue forme più drammatiche, la crisi della famiglia e tanti altre ferite di cui la nostra società soffre e non poco”.» (ho messo insieme citazioni da due articoli, uno a pagina 2 e uno a pagina 4)
Messa così, la cosa mi preoccupa non poco, perché sembra presupporre che gli atei non abbiano il senso della vita, siano portati a violare la dignità della persona, siano responsabili della crisi della famiglia...
Quasi come se ateismo fosse equivalente, nel suo pensiero, a nichilismo nella sue conseguenze più deteriori e violente. Ma noi sappiamo bene che la stragrande maggioranza delle persone che non credono, che non hanno nessuna fede, sono comunque ancorate a valori fondamentali come quelli incardinati nella Costituzione, alcune si battono per il rispetto dei diritti umani e molte creano famiglie con pregi e difetti almeno equivalenti alle famiglie create da persone credenti.
Per non dire poi che l'avere fede non garantisce di per sé comportamenti etici, che la fede può portare a fondamentalismi e violenza... è quasi inutile ricordarlo.
Francesco era apertissimo al dialogo con i non credenti; speriamo che Leone XIV, nell'urgenza della sua nobilissima missione evangelica, non chiuda il dialogo con gli atei. Ma sono cose che, essendo laureato in filosofia, lui sa benissimo... speriamo non se le dimentichi!